L’arte e la vita non vissuta: una via per salvarsi dall’Inerzia

 rene_magritte_2La maggioranza di noi, vive due vite: quella reale, che viviamo tutti i giorni, e la vita che avrebbe potuto essere, quella non vissuta ma che avremmo voluto vivere.  Tra queste due sta l’Inerzia.
Quante volte abbiamo smesso una dieta appena iniziata, un corso di Yoga, una pratica di meditazione, un corso d’arte?
Avete mai fantasticato di iniziare a fare qualcosa di importante? Di dedicarvi a qualcosa che fosse al servizio degli altri?
Avete mai desiderato di diventare una madre, un dottore, un avvocato difensore dei poveri, un artista?
Ti capita a volte di avere la visione di che persona potresti diventare?
Per caso, sei uno scrittore che non scrive? Un attore che non recita? Un pittore che non dipinge? In tutti questi casi stai subendo l’Inerziala forza più tossica per un artista.
Arrendersi all’Inerzia deforma il nostro spirito e limita gravemente la nostra possibilità di ci costringe a realizzare molto meno di quello che siamo stati messi su questo mondo a realizzare. Essa è come il demonio, re delle menzogne, che con le sue insinuazioni ci impedisce di cogliere i suggerimenti sussurrati dal nostro genio creativo, che è retaggio di ciascuno di noi.TV Gut
Esistono molti metodi per scoprire e individuare in che modo l’Inerzia ci inibisce o ci impedisce di percorrere la via della nostra espressione artistica, ci rende infelici, poveri ed impotenti. In una serie di prossimi articoli, se vedrò dell’interesse su questo argomento, proveremo a capire come individuare le trappole che questo nemico interno ci tende e cosa si può fare per sconfiggerlo.
Ogni luce crea la sua ombra e l’ombra del noscro genio creativo è l’Inerzia, tanto potente quanto lo è la nostra spinta interiore alla autorealizzazione, come esseri umani e come artisti.
Se vuoi percorrere questo viaggio con me e cogliere l’opportunità di salvezza dell’arte , cominciamo con un primo passo: la nostra sarà una guerra vera e propria e come in ogni guerra vera e propria sarà bene conoscere il nostro nemico, l’Inerzia e le sue strategie, perché “il nostro nemico è un ottimo insegnante”.donna-seme

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Alessandro Pedroni

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Ciao, se mi leggi forse condividi con me l’amore per il disegno e la pittura e sei sempre alla ricerca di approfondimenti e nuovi stimoli, cosciente che c'è sempre ancora molto da scoprire. Mi piace condividere quello che ho imparato in una vita di mestieri fatti con la matita e i pennelli in mano, per questo insegno disegno e pittura da più di dieci anni e scrivo articoli sulla pratica del disegno e della pittura su questo blog.

9 Comments

  1. Ritengo che chi scrive sia un grande artista e maestro.
    Sono uno studente di filosofia ed un appassionato d’arte e apprezzo la proposta dell’articolo, un invito ad andare oltre l’arte per abbracciare la filosofia dell’arte o, meglio, dell’artista. Grazie per questo e per tutti gli articoli che sempre pubblicate gratuitamente.

  2. Mi sembra che l’articolo colga nel segno, purtroppo la vita, gli impegni ci impediscono di lasciarci andare alla nostra vena creativa; l’argomento mi interessa molto: io provo a leggere zen per astrarmi e entrare in un mondo di pace che mi consenta di lavorare, ma per lo più il senso del dovere, gli impegni familiari hanno la meglio…troviamo un ‘antidoto? Grazie
    Antonella

  3. Già… L’inerzia è una bruttissima bestia, spesso mi sono trovato in questa situazione e non sempre sono riuscito a sconfiggere il “blocco” creativo, quel blocco di pensiero che, se non preso in tempo, tende ad espandersi sempre di più trascinato dalla nostra routine. Argomento molto interessante da trattare e di sicuro bisognerebbe essere più informati e consapevoli

  4. Si è vero stimo vivendo due vite quella produttiva e quella dell’hobby dell’artista la prima schiaccia la seconda

  5. mi chiedo se una delle cause dell’inerzia non sia una specie di auto-sabotaggio che deriva da complessi meccanismi psicologici inconsci.

    antonella ha citato ad esempio il “senso del dovere”… siamo talmente abituati a finalizzare ogni minuto della nostra vita a qualcosa di “utile” e “produttivo” (per non dire “proficuo”) che a volte fermarci, sederci e prenderci un po’ di tempo per noi “senza scopo” (apparente) scatena in noi una serie si sensazioni che ci guastano la festa.

    dobbiamo riconquistare un dimenticato grado di libertà maggiore, dedicando più tempo a conoscere noi stessi per ricordarci chi siamo e per comprendere quanto siano fondamentali per la nostra essenza spirituale tante cose che il senso comune bolla come “di secondaria importanza” o “hobby”.

    io nel mio piccolo cerco di farlo… ma è davvero difficile… lavoro in ambito informatico per sopravvivere… faccio yoga, leggo molto e disegno per vivere.

    1. Le tue osservazioni sono decisamente pertinenti Marco. Arrivo a dire che le resistenze e le sensazioni negative che hai esplicitato possono essere considerate come manifestazioni di una vera e propria entità avversaria, che è stata “innestata” nella nostra mente per cercare di controllarci culturalmente e socialmente. Pochi si accorgono di questo fatto e infatti pochi sono quelli che tentano di svincolarsi da questi condizionamenti. Nei prossimi articoli su questo tema cercherò di individuare in che modo questo “avversario” della nostra naturale creatività umana, si manifesta e tenta di impedirci l’accesso al campo della libertà.

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