Secondo Elizabeth, tutti noi possediamo già un’anima creativa, abbiamo solo bisogno di capire come sfruttare l’ispirazione e liberare lo spirito creativo che abita in noi.
Se non conosci l’inglese ecco qui riassunti i suoi migliori consigli per vivere una vita esprimendo creatività.
1. Se sei vivo, sei una persona creativa.
Quante volte hai sentito qualcuno dire “Purtroppo la creatività non è nel mio DNA”, come se si trattasse di un osso, oppure come se, a un certo punto, verso i nove anni, qualcuno avesse appuntato una coccarda solo a certi e ad altri no. Così, a caso. E i fortunati da allora si possono fregiare del titolo e godere dei vantaggi connessi.
Se pensi di non aver ricevuto la coccarda, piuttosto che contraddirti – poi saresti costretto a dimostrarmi che no, non hai per nulla creatività – vorrei chiederti di togliere dalla frase la parola “creativo” e di sostituirla con la parola “curioso”: “Io non sono per nulla curioso/a” prova dirlo ad alta voce, non suona piuttosto ridicolo?
E allora, liberati dall’ansia e dal fardello legati alla parola “creatività”, liberiamoci dal mito per cui essa appartiene solo allo speciale, al tormentato e al professionista. Sostituisci “creativo” con “curioso” e scoprirai di essere una persona enormemente creativa, perché tutta la creatività inizia con la curiosità.
2. Tu non sei un genio, si dispone di genio.
C’è un pensiero magico che evoca la creatività senza fallo: l’ispirazione non viene da me, essa arriva a me. Perché questo è quello che si prova. Praticamente ogni essere umano – prima che si instaurasse il falso mito dell’Illuminazione – ha descritto in questo modo l’ispirazione.
Persino le persone veramente razionali e scientifiche diranno: “E poi mi è venuta questa idea“. Useranno questa frase, anche se poi, andando ad indagare, negherebbero e ti direbbero che no, è tutto dovuto a questa o quella zona del cervello, da quella parte di corteccia.
In altre parole, cercherebbero di negare l’incantesimo, lo renderebbero davvero noioso e razionale piuttosto che ammettere che c’è della magia.
Io scelgo di tenermi il mistero e la magia, perché sento che il regno della creatività è l’unico, nelle nostre vite, in cui è sicuro e vantaggioso avere e coltivare un sano pensiero magico.
3. Fai qualcosa, fai qualcosa, fai qualsiasi cosa .
Se hai una mente creativa, è un po ‘come possedere un grosso cucciolo di cane molto vivace. Devi dargli qualcosa da fare o troverà qualcosa da fare, e quello che troverà non ti piacerà.
Quindi se vai al lavoro e lasci il tuo cucciolone senza sorveglianza e senza attività nel tuo appartamento, tornerai a casa e scoprirai che esso si è dato un lavoro, e il lavoro che si è dato è probabilmente quello di svuotare tutta l’imbottitura del tuo divano o di prendere ogni singolo pezzo di carta igienica dal rotolo, perché ha bisogno di un lavoro.
Una mente creativa è esattamente così. La mia esperienza è che se non la interessi a un compito, una palla da inseguire, un bastone da rincorrere, alcune pecore da pascolare, insomma una cosa qualsiasi da fare, si accenderà comunque da solo, fuori controllo.
È molto importante per la tua salute mentale mantenere il cucciolo in attività. Quindi dai al tuo cane un lavoro e non preoccuparti del risultato. Magari ne uscirà qualcosa di magnifico o eterno, forse cambierà la vita delle persone, il mondo, qualcosa che cambierà te, qualcosa di originale o rivoluzionario, qualcosa di commerciabile; magari no.
Dai un lavoro al tuo cucciolone e avrai una vita molto più felice, indipendentemente da come andrà a finire.
4. Smettila di lamentarti e mettiti al lavoro.
Non sentirai mai tante lamentele quanto quelle che provengono da persone che lavorano in campo creativo. Sono i bambini più pignoli e stronzi che tu abbia mai visto.
Il senso di lesa maestà e angoscia per le ingiustizie subite che esce dalla loro bocca mi fa impazzire. Ma come! Dovresti cercare di passare la vita impegnandoti nel più alto uso che si può fare della mente umana, e ti perdi in queste puttanate?
Taci! Nessuno ti ha costretto a fare un lavoro creativo, quindi smettila di comportarti come se il tuo dono ti pesasse, il tuo talento ti opprimesse e tu fossi esausto dai tuoi sforzi creativi, come se fossi oppresso da un dittatore malvagio! Non essere ridicolo, hai scelto tu la via della creatività con il tuo libero arbitrio.
E peggio di tutto, con questo comportamento infantile, stai spaventando l’ispirazione.
L’ispirazione, come chiunque, vuole essere amata e apprezzata, e se ti sente parlare di quanto sta rovinando la tua vita, se ne andrà a fare i suoi affari altrove.
Quindi ogni volta che sento persone che si dichiarano creative lamentarsi di come si sentono costretti a una battaglia continua dalla propria creatività, e di come stanno sanguinando per il loro lavoro, e quanto è orribile, mi piacerebbe poter sussurrare al genietto della loro ispirazione “Ehi, se sei stufo di tutte queste lagne … vieni da me!”
5. La frustrazione non è un’interruzione del processo, la frustrazione è il processo.
Spesso, quando si presentano ostacoli, può capitare di sentirsi frustrati e di inveire rabbiosamente contro il proprio lavoro, o peggio ancora, mollare tutto.
Come se fosse la frustrazione a creare l’ostacolo rovinando tutto!
Proprio nel pieno del processo creativo ecco la frustrazione per un impedimento apparentemente insormontabile che fa perdere tutto il divertimento e distrugge l’intero gioco!
Credo che questo atteggiamento sia sbagliato! È facile innamorarsi di quei momenti in cui tutto funziona – il motore gira a pieno ritmo, l’ispirazione scorre, e tutto sembra davvero facile, divertente e delizioso. Ti piace vincere facile! Questi momenti di grazia in cui tutto fila liscio e tutto va alla grande, sono rari colpi di fortuna.
La frustrazione si presenta con ostacoli, insicurezze, difficoltà. Anche i momenti in cui non sai più come andare avanti fanno parte del processo creativo, anzi si può dire che proprio questo è il vero processo creativo.
Se pensi che tutto debba funzionare senza incontrare frustrazione e difficoltà, allora non sei fatto per questo tipo di lavoro.
6. Lascia andare le tue fantasie di perfezione.
La perfezione è la morte di tutte le cose buone, la perfezione è la morte del piacere, è la morte della produttività, è la morte dell’efficienza, è la morte della gioia.
La perfezione è un randello che va in giro uccidendo ogni cosa buona.
Una cosa è cercare di rendere il proprio lavoro “il meglio che può essere”, un’altra è pretendere la perfezione.
7. Non puoi liberarti dalla paura, ma ricorda che la paura è noiosa.
Considero sempre con un atteggiamento critico il sogno mitologico dell’eroe impavido, trovo sbagliato considerare l’impavidità una virtù, opporsi alla paura mi sembra un errore e una battaglia persa.
Perché uno dovrebbe liberarsi dalla paura? Ne hai bisogno per tenerti vivo: siamo tutti qui perché avevamo la paura a salvarci da pericoli reali quanto mortali.
Quindi è un po’ da ingrati dire di voler essere liberi dalla paura, ed anche un po’ sciocco: la paura è la parte più antica, più profonda e meno sottile della nostra vita emotiva, e quindi è noiosa.
La paura è noiosa. Non ha alcuna sfumatura.
L’unica via quindi è trattare con essa: parlarci quando essa inizia a tormentarti se cerchi di fare qualcosa di creativo. Spiega che stai solo cercando di scrivere un poema, nessuno morirà.
Se invece pensi di poter contrastare in qualche modo la paura, mi spiace ma stai sprecando le tue energie, la paura riuscirà sempre a bloccarti.
8. Se il tuo lavoro è abbastanza autentico, la sua originalità si sentirà, senza alcun dubbio.
Non ti consiglio di puntare alla ricerca di realizzare fare solo lavori unici e originali. Questo atteggiamento crea un’enorme quantità di ansia (paura!), e poi è impossibile. Non esiste un natura un lavoro totalmente originale.
Mostrami un’opera d’arte che tutti dichiarano totalmente originale e ci saranno dieci accademici e critici pronti a indicarti da dove arriva l’ispirazione, quali artisti hanno influenzato l’autore e che libri ha letto … È sicuramente molto più interessante vedere in un’opera la catena di influenze che ne hanno stimolato la genesi che interessarsi al narcisismo dell’originalità.
L’unico modo in cui puoi creare un’opera autentica è, con grande umiltà, grande fede e grande curiosità, seguendo la tua curiosità, ovunque ti porti, e confidare che qualsiasi cosa provenga da te con sincerità sarà percepita come originale.
Tieni presente che anche altre persone potrebbero aver fatto la stessa cosa, ma ciascuna di esse lo avrà fatto dal proprio punto di vista personale e con la propria sensibilità.
9. Chi lavora in campo creativo può finire a fare lavori di merda.
Chi intraprende una carriera nel campo della creatività, se cerca anche una stabilità economica, facilmente può ritrovarsi a fare lavori in cui, ciò che è richiesto, non è abbastanza creativo e stimolante, quasi sempre con una paga che non basta a mantenerli finanziariamente stabili.
Credo che cercare di conciliare un’attività creativa con l’immediata sicurezza economica è un obiettivo fuorviante.
La via della creatività può darti molte soddisfazioni, anche economicamente parlando. Ma per ottenere risultati tangibili non puoi scendere a compromessi, specie all’inizio.
Scegli la tua vocazione creativa, cerca di scoprire quello che ravviva e risveglia la tua anima e dedicati solo a quello, con ogni mezzo necessario, identificati completamente in questo, e poi trova un altro modo per pagare la bolletta del gas, fino a che la tua vocazione non renderà tanto da rendere superflue le questioni economiche.
10. Essere curiosi è il vero modo di vivere creativo.
È vero, quando ti dicono di “seguire la tua passione”, il concetto può suonare intimidatorio e anche confuso, perché a volte la passione non è molto chiara. Certe passioni possono accendersi in un attimo e non smettere di ardere, altre volte esse altrettanto rapidamente spariscono, cambiano.
Certe tristi mattine, dopo una notte con poco sonno, l’idea di realizzare i tuoi sogni può sembrare così fuori portata da non poter nemmeno immaginare di raggiungerli.
Eppure, se riesci a mantener viva la curiosità, essa scoprirai una fonte di energia inesauribile, fedele, costante, amichevole e accessibile.
Non esiste giorno in cui non si possa cogliere una scintilla di interesse per ciò che ci circonda. Non importa quanto possa sembrare modesto, non importa quanto sia umile, non importa se sembra che non c’entri nulla con ciò che stai facendo, ne quanto sia casuale.
La passione richiede il massimo impegno da parte tua. Per perseguirla devi divorziare, raderti la testa, cambiare il tuo nome e trasferirti in Nepal per avviare un orfanotrofio … Ma forse non proprio questa settimana.
La curiosità invece non ti toglie niente. La curiosità dà solo, e tutto ciò che ti dà sono indizi, solo un bel filo, un piccolo piccolo indizio della caccia al tesoro di cui sei l’unico protagonista, qui nella tua vita.
Fonte Big Magic: Creative Living Beyond Fear di Elizabeth Gilbert è ora disponibile.
Sorgente: La paura è noiosa e altri consigli per vivere una vita creativa |
Quello che é spiegato, é una sacrosanta verità,sebbene siamo tutti in una certa diffidenza e risentiamo l’espressione artistica come irragiungibile,il fatto di voler continuare ad esprimersi ci porta verso nuove strade ancora difficili da riconoscere malgrado gli anni la ricerca resta l’unica via.
Un vecchio artista asiatico in fin di vita disse: se potessi vivere ancora cinque anni di piu’ diventerei un grande artista!