disegnare l’erba: una introduzione al “disegno negativo” di Mike Sibley

 Il titolo di questo articolo di Mike Sibley è davvero troppo specifico dato che le tecniche descritte qui si applicano tanto al disegno dei capelli che per l’erba. Per capire il metodo proposto dobbiamo comprendere anche l’uso del disegno “negativo” – che consiste nella individuazione degli spazi bianchi che esistono solo nella tua mente fino a che non vengono individuati da segni positivi. Per un approfondimento puoi fare riferimento alla dispensa che ho preparato sull’argomento.

Che cosa è il disegno negativo?

t6_facecupCosa vedi quando guardi l’immagine a destra? Vedi un’antica coppa nera? Forse un candeliere di ebano? Queste sono le immagini positive. Oppure vedi due facce bianche di profilo che si guardano a vicenda? Pensa a queste facce come aree negative o come quello che io chiamo “spazio bianco”.
Immagina di “vedere” questi due volti su un foglio di carta bianco e poi riempi lo spazio tra di loro in nero in modo che le facce siano rivelate. Questo è il disegno negativo – vedere lo spazio e non la linea. Imparare a vedere spazi bianchi è una delle migliori lezioni che si potrà mai imparare.

Disegnare l’erba

t6_tractorOvviamente puoi disegnare erba in molti modi e puoi scegliere, dato che a volte basta uno stile “abbozzato” (che serve al suo scopo come nel disegno a fianco in cui l’erba bassa serve solo come base per posizionare il trattore nello spazio).

t6_pyrA volte però lo stile abbozzato non basta, perché il manto erboso gioca un ruolo importante come parte integrale della “realtà” del disegno. In entrambi i casi la tecnica è molto simile. Il trucco consiste nel “pensare l’erba” e nel lavorare molto in fretta.


 

La velocità di esecuzione imbroglia il cervello

La velocità di esecuzione confonde la nostra parte razionale che cerca sempre prendere il controllo e prevalere su quella creativa. Bisogna lasciare che sia il subconscio a lavorare, lui sa come fare al meglio questo tipo di cose. Vediamo se riesco a spiegarmi con un esempio.

Prendi una palla, gira su te stesso velocemente e poi tirala mirando al primo obiettivo che ti capita davanti. Quasi certamente riuscirai a colpirlo nove volte su dieci. Prendi di nuovo la palla, questa volta mettiti di fronte al tuo obiettivo, prendi la mira, calcola la spinta iniziale necessaria a compensare la perdita di velocità durante il percorso, calcola l’interferenza del vento, piazza bene i tuoi piedi per essere ben bilanciato, considera l’angolazione del tuo corpo rispetto all’obiettivo, equipara tutto ciò con la tua potenza muscolare, tira … e sbaglierai quasi sicuramente!

Ho proposto questo esempio per cercare di rendere evidente come in certi casi il fallimento deriva dal lasciare che la mente conscia cerchi di controllare azioni che non competono alla logica, mentre il successo deriva dal lasciare che sia la tua naturale intuizione a guidare le azioni che richiedono il coordinamento dei tuoi sensi con certe azioni del tuo corpo, puoi impegnarti a controllare razionalmente allo stremo, certi risultati si possono ottenere solo se lasci le redini al tuo inconscio. La bellezza del disegno dal vero sta nel fatto che ci si ritrova in uno stato quasi perfetto di coordinamento tra ciò che vedi, ciò che pensi e quello che fa la tua mano. Bisogna imparare a entrare nel flusso del processo per cui la mano traccia ciò che l’occhio vede, senza che la mente razionale cosciente possa interferire.

Come facciamo a usare tutto ciò per disegnare l’erba (o i capelli)?


 “Tratteggia e Rielabora” contro “Analizza e Consolida”

t6_g1Sibley ha fondamentalmente due modi di lavorare – entrambi ugualmente validi – il primo si può definire metodo del “Tratteggia e Rielabora”, il secondo lo chiameremo “Analizza e Consolida”. Il primo funziona bene la maggior parte delle volte ed è quello che consiglio per rendere l’erba, è un metodo che contiene un elemento di spontaneità che può far emergere a volte risultati sorprendenti. È veloce, immediato, richiede poco sforzo ed, eventualmente, solo qualche ritocco (l’elemento del “rielabora”). Torneremo più tardi a considerare l’altro metodo per combinarlo con il primo.

Immagina che ci siano solo due tipi di segni che puoi fare: uno verso l’alto e uno verso il basso. per questo metodo, userai i segni verso l’alto per “disegnare” gli steli, i gambi che nascono dalla base di un ciuffo d’erba. I tratti che vanno in basso sono tracciati in modo da sfinarsi e definire le cime dei gambi del ciuffo d’erba sotto-davanti a quello che sto disegnando. I tratti verso l’alto creano i profili positivi dei ciuffi, i tratti verso il basso creano sagome in negativo.


t6_g7t6_g8Nell’immagine a sinistra nota il tratto casuale positivo che appare “dietro” i gambi in negativo, facendoli sembrare davanti.Mentre nell’immagine di destra puoi notare come un tratto deciso aggiunto davanti a tutto il ciuffo aumenti il senso di profondità.


 

t6_g9 (1)Per chiarezza Sibley ha disegnato questi esempi molto più ingranditi rispetto a quello che sarebbero in un disegno normale. Qui a fianco puoi vedere una versione avanzata della tecnica, come normalmente viene applicata.


 Esercizio

Prova questo esercizio per sviluppare le tue capacità nel “Disegno Negativo” (non tracciare le linee guida!):


“Analizza e Consolida” incorporando “Tratteggia e Rielabora”

t6_swanpicLa foto qui a fianco è di Murray Cholowsky ed è stata usata come modello per sviluppare questa tecnica molto complessa per rappresentare l’erba.

Prima di tutto va considerato che l’erba dietro il cigno si presenta su due piani – i fusti in primo piano sono visivamente più importanti e rendono evidente allo sguardo che si tratta di erba, dietro questo piano c’è un area più indistinta a cui l’occhio non può dare un senso reale anche se la mente deduce che si deve trattare di erba, dato che è in secondo piano rispetto al primo sicuramente individuato come “erba”. Il nostro cervello è come un animale avido – sempre ansioso di dare un senso a tutto ciò che vede! Così lo aiuteremo fornendogli ciò che vuole. Cominciamo con il piano anteriore …
t6_s1Per cominciare si traccia leggermente la trama dei fili d’erba principali in primo piano, isolando gli steli grazie a linee su entrambi i lati, magari usando spesso gli spazi negativi per scandire i gambi e le foglie in primo piano. Bisogna ricordare che in questa fase si stanno definendo le forme dell’erba in primo piano lasciando il loro spazio in bianco e che quindi è il bordo interno della linea che conta – si sta disegnando lo spazio negativo con una linea che circonda le forme lasciate in bianco.
Ogni gambo che si comincia a disegnare deve avere un inizio e una fine – deve andare da qualche parte. L’occhio è abile a notare gli elementi che non sono coerenti e verrà attratto proprio da tali incongruenze – non bisogna distrarre lo spettatore con questo tipo di errori danneggiando il senso di realtà che si sta cercando di ottenere.


 

t6_s2Una volta definiti i gambi e le foglie principali (potremmo chiamarli “Steli di Struttura” e rappresentano cibo per il cervello, invitandolo a decidere che sta vedendo erba) utilizzando l’approccio “Analizza e Consolida”, poi si passa a uno stile più spontaneo per disegnare le zone d’erba meno distinte in secondo piano. Qui puoi lasciar correre la tua immaginazione, lavorando a un ritmo che impedisca un intervento consapevole.


t6_s3Il tuo scopo è di agire in modo “naturale” per lasciare che la tua natura inconscia prenda il controllo al posto tuo. Tutti noi siamo figli della Natura ed essa sa tutto riguardo all’equilibrio delle cose: ti scoprirai con sorpresa a piazzare steli qui e la. Non lasciarti tentare, non intervenire, lascia che la Natura mantenga il controllo. Evita in questa fase di toccare gli “Steli di Struttura” – non è possibile definire correttamente i loro valori tonali fino a che l’erba dietro di loro non sia stata completata.Mentre lavori su questa area secondaria tra gli spazi bianchi che sono stati creati casualmente per rappresentare steli d’erba in secondo piano, inserisci alcune forme casuali e linee, in modo da suggerire l’andamento naturale dell’erba e del fogliame, serviranno per ingannare il cervello che immaginerà di vedere più in dettagli di quelli che esistono. Guardando una massa d’erba reale non si può certo distinguere elemento che la compone (specie nelle zone di ombra profonda), quindi non dovremmo essere in grado di farlo nemmeno qui.


t6_s4A questo punto bisogna guardare con attenzione ciò che è stato fatto e cominciare ad aggiungere senso di realtà alla immagine; smorzare appena appena il tono di alcuni steli, mentre di altri molto di più, tanto da renderli appena percettibili. Proprio come in natura, dove non tutto è visto con chiarezza totale. Se riesci a comprendere la realtà nella tua mente otterrai il senso di realtà nel disegno.ith background completato, i gambi di stato sono date corpo, regolando il tono di chi sta dietro di loro, se necessario.


t6_s5Con lo sfondo completato, si può finalmente capire come dare corpo agli steli in primo piano, puoi – se serve – aggiustare i valori di chiaroscuro tra di loro. Infine ti dovrai occupare della superficie dell’acqua e dei riflessi che l’erba genera su di essa. Seguendo questo metodo hai pieno controllo di tutte le fasi del lavoro. Ciascun filo d’erba può essere spinto indietro o portato in primo piano alla luce Each blade could be pushed back into the shade or brought forward into the light, perché le aree di sfondo hanno concretezza.

Può esserti di aiuto sapere che questo piccolo disegno di circa cinque per otto centimetri, ha richiesto approssimativamente un’ora e mezza di lavoro per essere completata.


Altri esempi di questa tecnica

 

 



 

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Alessandro Pedroni

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Ciao, se mi leggi forse condividi con me l’amore per il disegno e la pittura e sei sempre alla ricerca di approfondimenti e nuovi stimoli, cosciente che c'è sempre ancora molto da scoprire. Mi piace condividere quello che ho imparato in una vita di mestieri fatti con la matita e i pennelli in mano, per questo insegno disegno e pittura da più di dieci anni e scrivo articoli sulla pratica del disegno e della pittura su questo blog.

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