“…Vieni solennissima,
solennissima e colma
di una nascosta voglia di singhiozzare,
forse perché grande è l’anima e piccola è la vita,
e non tutti i gesti possono uscire dal nostro corpo
e arriviamo solo fin dove arriva il nostro braccio
e vediamo solo fin dove vede il nostro sguardo…”
(da “Ode alla notte” di Fernando Pessoa)
E’ come un viaggio tortuoso nei meandri della mente, fatto di scenari cupi in bilico tra sogno e incubo dove le ombre prendono vita e tutto appare surreale, l’universo fantastico di Daniele Serra che esplora il dramma dell’esistenza, con la consapevolezza della caducità delle cose umane e dell’ineluttabilità del tempo che fugge. E dove la notte incarna il confine ideale dove rifugiare spirito e corpo. Perché la vita nell’oscurità è come quella degli alberi la notte, silenziosi custodi del tempo e dei misteri del ciclo della vita, poiché gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto, come sottolineerebbe Tagore, e la creatività, come la vita umana stessa, comincia nell’oscurità, come ben traduce la fotografa vittoriana J. Margaret Cameron.
Sofisticato illustratore New Gothic di stampo underground, il cui background formativo annovera tra le altre musica, pittura, letteratura e cinema come percorsi fondamentali per il processo creativo, concepisce un’umanità imprescindibile dalla natura che la circonda e di cui inevitabilmente fa parte, dove tutto si evolve, si trasforma e muore. “Se devo scegliere tra un albero in fiore e un albero rinsecchito, scelgo il secondo. È una questione di sensibilità” ha dichiarato in una intervista Daniele Serra che ama definirsi romantico decadente. Quel romanticismo malinconico e sensuale che attinge a piene mani alle atmosfere nebbiose e sublimi di Friedrich e all’impetuosità delle tempeste cromatiche di Turner. Ma che non prescinde da maestri come Dino Battaglia e da esponenti della corrente pittorica del fumetto americano come George Pratt, Ashley Wood e Dave Mckean. Per un linguaggio noir, a tratti barocco, dove personaggi spettrali prendono forma, grazie alla notte che ne definisce i profili, tra scenari fatiscenti di città fantasma restituiti ad acquerello dato per sovrapposizione di velature. Una cifra stilistica inconfondibile dai toni plumbei e dalle visioni terrifiche che si alternano alla raffinatezza della linea che va a delineare corpi femminili di dannunziana memoria, tra ramificazioni che avviluppano le forme e dissolvenze che le distanziano.
Come Alberi la Notte è la selezione di ventitré significative opere degli ultimi due anni, tra illustrazioni e copertine realizzate per pubblicazioni con case editrici europee e americane (“Five Feathered Tales”, “Asian Monsters”, “Snowed”, “Liars, fakers and the dead who eat them”, “Dreams from the witch house”, “The glass mountain”, “Malarat”, “Gla’aki”), un video interpretato dall’illustratore, una selezione di tavole tratte dagli ultimi graphic novel e alcune delle più importanti pubblicazioni, oltre ad una serie inedita di acquerelli dal titolo “Notturni”, con le rispettive stampe, che chiude la più grande esposizione di Daniele Serra, egregiamente sonorizzata dal musicista Simon Balestrazzi. “Camminare all’aperto, di notte, sotto il cielo silente, lungo un corso d’acqua che scorre quieto, è sempre una cosa piena di mistero, e commuove gli abissi dell’animo” (H. Hesse)
Roberta Vanali
Come Alberi la Notte è il più grande progetto espositivo dell’illustratore cagliaritano Daniele Serra, premio British Fantasy Award nel 2012 e This is Horror Award nel 2015 con all’attivo numerose pubblicazioni con importanti case editrici statunitensi, australiane, giapponesi e inglesi. Vanta collaborazioni con Marcello Fois, Clive Barker e Joe R. Landsale e alcune delle sue illustrazioni sono finite quest’anno sul set di Cell, film tratto dall’ultimo romanzo di Stephen King. In mostra, con la curatela di Roberta Vanali, una selezione di 23 acquerelli su carta che delineano le tappe fondamentali degli ultimi due anni di produzione tra libri illustrati, copertine, cover e una serie inedita di illustrazioni con le rispettive stampe. Sarà possibile, inoltre, consultare alcune pubblicazioni (acquistabili in galleria), diverse tavole originali di graphic novel e un video. Il tutto avrà come sfondo la sonorizzazione del musicista Simon Balestrazzi.
Allo Spazio InVisibile di Thomas Emil Lehner dal 7 al 28 gennaio 2017.
Dall’intervista realizzata in occasione della mostra:
Com’è nata la tua passione per l’illustrazione ed il fumetto?
Fin da piccolo ho amato disegnare e sono sempre stato sostenuto in questo dalla mia famiglia, soprattutto da mio padre che mi ha invogliato ad amare in modo particolare i fumetti.
Probabilmente i momenti in cui ho avuto la sensazione che mi sarebbe piaciuto lavorare come disegnatore è stato quando scoprii i libri d’arte di mio nonno, e quando vidi alcuni quadri classici del Rinascimento che mi turbarono in modo particolare, rimasi affascinato dall’idea di poter esprimere attraverso il disegno sensazioni così intense. Lo stesso vale per il fumetto, ho sempre letto fin da piccolo molti fumetti di tanti generi diversi, sia italiani che stranieri, e anche in questo caso percepivo una magia nel vedere le immagini e i segni. Questi fatti, uniti al piacere per il disegnare, mi hanno portato fino al punto di credere fermamente di volerne fare una professione.
Da cosa scaturisce la tua rigorosa concezione dell’uomo come parte integrante della natura, che è anche il leit motiv della mostra?
Deriva dall’amore per tutto ciò che riguarda il romanticismo e in generale dalla concezione della natura come elemento sovrastante, legata all’idea di sublime, che penso venga incarnata nel miglior modo possibile nei dipinti di Friedrich. Questa idea di essere umano e natura in un continuo equilibrio instabile perenne. Da ciò, una visione della Natura come elemento di cui l’uomo non può fare a meno, costretto a subirne la potenza, rimanendone allo stesso tempo affascinato.
Cosa ti attrae del mondo che ti circonda?
Penso di essere molto attratto dalle storie che stanno dietro a ogni persona. Capita spesso, quando sono in giro e vedo persone che non conosco, di immaginarmi le situazioni che li hanno portati a vestirsi con un certo stile, parlare in un modo o comportarsi in una determinata maniera. Più che le cose che mi circondano, mi attrae ciò che le cose riescono a provocare a seconda delle situazioni e degli stati d’animo. Posso amare o odiare qualsiasi cosa che mi circondi in relazione a come in quel momento mi appaia.
Parlami dei tuoi modelli riguardo l’illustrazione ma anche il cinema e la musica.
Ho tantissimi modelli e maestri di riferimento per quanto consiste l’illustrazione e la pittura in generale, a partire da Bosch e Bruegel, passando per Rembrandt, Goya, fino ad arrivare ai Preraffaelliti, all’Impressionismo e al Simbolismo. Per quanto riguarda il 900 ci sono stati molti illustratori e fumettisti che sono stati fondamentali nella mia crescita artistica, da Dino Battaglia, Sergio Toppi, fino ad arrivare a Frank Miller, Mignola, e George Pratt. In definitiva mi piace molto il fantastico, anche nell’ambito della letteratura e del cinema sono molto legato a tutto ciò che riguarda l’aspetto più mistico e onirico delle cose. Sono un grande appassionato di film horror vecchi e di cinema asiatico. Mi piace la letteratura gotica e autori come E. T. A. Hoffmann, Shirley Jackson. Un’altra arte che reputo molto importante per la mia ispirazione è la musica, che mi accompagna da sempre mentre disegno.
Interpretare l’immaginario altrui non è cosa facile, quali sono i pro e i contro quando ti viene commissionata l’illustrazione di una pubblicazione preesistente?
Sicuramente il lavoro dell’illustratore è un lavoro per certi aspetti complicato, quando si lavora su commissione non si ha la libertà che si può avere lavorando su qualcosa di totalmente proprio; inoltre l’illustrazione finale deve essere approvata da una persona esterna, dall’editore, di conseguenza penso che l’aspetto più difficile del mio lavoro sia dover creare immagini che possono non essere nel mio immaginario ma che comunque devono funzionare al meglio. Questo per certi versi è frustrante, perché i risultati ottenuti potrebbero non essere quelli sperati, ma allo stesso tempo è una sfida importante perché permette di migliorarsi in continuazione e di non fermarsi mai su determinati schemi figurativi. Oltre all’aspetto prettamente artistico, in questo lavoro subentrano altri fattori che spesso sono determinanti per riuscire a lavorare in questo campo, vale a dire la capacità di confrontarsi con un cliente, di rispettare le scadenze, e riuscire a trovare un equilibrio tra quello che si vorrebbe ottenere e quello che effettivamente si è capaci in quel momento di realizzare. Nel corso degli anni ho capito che sono aspetti di importanza quasi pari al valore artistico dell’opera.
A quale fenomeno attribuisci la tua notorietà all’estero inversamente proporzionale a quella nazionale?
Spesso mi si pone questa domanda, e sinceramente non so mai come rispondere. Infatti fin dall’inizio della mia carriera ho sempre mandato il portfolio sia in Italia che all’estero, ma le proposte di lavoro sono sempre venute da paesi esteri. Magari è solo una coincidenza, o magari lo stile che utilizzo, forse anche per ragioni culturali, in Italia non è particolarmente in voga in questo momento. Ad ogni modo, devo dire che essendo l’illustrazione un’arte visiva universale, grazie ad internet è veramente semplice lavorare in qualsiasi parte del mondo. Quindi in fin dei conti lavorare in Italia o all’estero non cambia molto tecnicamente, grazie a internet ho sempre come base la mia casa per lavorare.
Nel 2012 conquisti il British Fantasy Award e il This is Horror Award, confermato nel 2015. Ora a cosa miri?
Premetto che non sono un grande amante dei premi in ambito artistico, però non posso negare che gli ultimi mi hanno dato la possibilità di farmi conoscere maggiormente e raggiungere un pubblico più vasto. Sono stati inoltre un’occasione di scambio e incontro con altri disegnatori e scrittori con i quali sono nate nuove collaborazioni. In definitiva al momento più che un premio miro a cercare di migliorare notevolmente il mio stile. Mi sento molto lontano da quello che vorrei riuscire a fare, quindi credo che il premio maggiore sia quello che potrei darmi io stesso, cercando di essere soddisfatto del mio lavoro.
Com’è nata la collaborazione con Todd Williams per Cell, trasposizione cinematografica dell’horror distopico di Stephen King?
Circa due anni fa sono stato contattato dai produttori di Cell, un film americano diretto da Todd Williams, il regista di Paranormal Activity 2 e interpretato da John Cusack e Samuel L. Jackson. Erano interessati alle mie illustrazioni, volevano utilizzarle come scenografie della casa di John Cusack che nel film interpreta il ruolo di un disegnatore. Tutto è nato in maniera molto inaspettata, infatti non conoscevo nessuno della produzione e il fatto che mi abbiano contattato è stato per me fonte di molta gioia e soddisfazione, ho sempre considerato Stephen King un punto di riferimento, quindi poter in qualche modo partecipare a una trasposizione cinematografica di una sua opera e poi poterla andare a vedere al cinema è stata veramente una grande emozione.
Come illustratore con quali case editrici collabori? E come fumettista?
Come illustratore collaboro con molte case editrici americane e inglesi che si occupano in particolare di libri horror e di fantascienza. Tra le principali ci sono Dark Region Press, Cemetery Dance, PS Publishing, Weird Tales Magazine e molte altre. Per quanto riguarda i fumetti, nel corso di questi anni ho collaborato con DC Comics, Image Comics, Boom! Studios, Titan Comics, SST Publishing, e in Italia Guanda e BD edizioni.
Il tuo sogno nel cassetto.
Continuare a lavorare serenamente come illustratore, avendo la possibilità di realizzare alcuni progetti che sogno da sempre: per esempio un libro illustrato di Lovecraft e una graphic novel di Batman.
E i progetti per il futuro?
Ci sono due lavori che ho iniziato e sui quali continuerò a lavorare nel prossimo futuro, sono i fumetti di Hellraser e Dark Souls, in più alcuni libri illustrati, illustrazioni per copertine di libri, e spero alla fine del 2017 di far uscire un nuovo artbook.
Roberta Vanali
Daniele Serra (1977 Cagliari)
vive e lavora a Cagliari come illustratore e fumettista dal 2008. Il suo lavoro è stato pubblicato in Europa, Australia, Stati Uniti e Giappone.
Come illustratore ha lavorato per copertine e libri illustrati con numerose case editrici tra cui: Weird Tales Magazine, Cemetery Dance, New Page Books, Creation Oneiros, Bad Moon Books, Dark Regions Press, Thunderstorm Books, PS Publishing, Telos Publishing, Delirium Books, Guanda. Creando copertine e illustrazioni per vari scrittori tra cui: J. R. Lansdale, Joyce Carol Oates, Ramsey Campbell, Tim Waggoner, Lucy Snyder, Alison Littlewood. Come fumettista ha lavorato per varie case editrici tra cui: Dc Comics, Image Comics, Boom! Studios, Titan Comics, BD Edizioni.
Ha disegnato fumetti per Hellraiser di Clive Barker, il videogioco Dark Souls e pubblicato graphic novel scritte da J.R. Lansdale e Jeff Mariotte. Inoltre nel 2016 le sue illustrazioni sono state usate per la scenografia dell’adattamento cinematografico del romanzo CELL di Stephen King, diretto da tod williams e interpretato da John Cusack e Samuel L. Jackson. Nel 2012 ha vinto il British Fantasy Award e il This Is Horror Award nel 2012 e 2015.
Ultime MOSTRE
- Novembre 2016 esposizione personale presso Associazione “Sebastiano Satta” a Verona, Italia.
- 23 giugno- 9 luglio 2016 La Matta Bestialità, collettiva a cura di Roberta Vanali ed Efisio Carbone presso lo Spazio (In)Visibile a Cagliari, Italia.
- 10 e 11 ottobre 2015 collettiva presso STRANIMONDI, STRANI LIBRI, STRANI INCONTRI, il festival del libro fantastico a Milano, Italia.
- 22 gennaio-22 febbraio 2014 DARKKAMMER, collettiva di 40 artisti. Progetto a cura di Efisio Carbone e Roberta Vanali con l’allestimento di Silvia Ledda presso Centro Comunale d’Arte e Cultura Exmà di Cagliari,Italia.
- 16-21 dicembre 2014 Illustranti. Nell’occhio di chi guarda collettiva di illustratori sardi organizzata da Librìforas aps con la direzione artistica di Evelise Obinu e Ignazio Fulghesu presso il circolo La Marina Shankara aCagliari, Italia.
- 16 maggio -6 giugno 2014 Veins and Skulls mostra personale di Daniele Serra a cura di Roberta Vanali con la sonorizzazione dei Candor Chasma (Corrado Altieri e Simon Balestrazzi). Allestimento di 25 tavole originali dell’Art Book dall’omonimo titolo, realizzate ad acquerello e suddivise in tre sezioni (classico, intimo ed esterni). Presso la Sala della Terrazza del Centro Comunale d’Arte e Cultura Exmà di Cagliari
- 6 dicembre 2013-20 gennaio 2014 T racconto CAPPUCCETTO ROSSO collettiva a cura di Marco Peri, Tramare eTArt presso T Hotel a Cagliari
- 15-17 marzo 2013 mostra collettiva di fumetto, illustrazione, disegno in occasione della seconda edizione di “ARTE³ arte al cubo” a Santa Giusta (OR), Italia
- 1-11 febbraio 2013 esposizione delle tavole originali del fumetto Carne in occasione della rassegna Il nastro di Moebius. Dialoghi fra scrittori e fumettisti a San Giorgio in Poggiale a cura di Alberto Sebastiani a Bologna, Italia
- 9 dicembre-9 gennaio 2012 L’Isola dei Morti (Die Toteninsel) mostra collettiva a cura di Roberta Vanali presso il Centro di Arte e cultura Exmà di Cagliari, Italia
- 13-16 dicembre 2012 mostra di pittura e fumetto in occasione della quarta edizione di Nues, festival internazionale del fumetto a Macomer (NU), Italia
Spazio (in)visibile
Via Barcellona 75, Cagliari
Ingresso da giovedì a sabato, dalle ore 18.30 alle 20.30
Telefono 328 9850521
mail invisibile_75@yahoo.it